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Raccogliendo i cocci


Il mio cuore vorrebbe un altro figlio, ma il mio corpo forse no. Realmente non sappiamo che succede, la PMA non è una scienza esatta, per quanto sia tutto calcolato, incappiamo in mille ostacoli.

Il mio corpo continua a tradirmi. Me la posso prendere solo con lui. Tanti sacrifici, tanti soldi, tante medicine... Tanta speranza che si è infranta. Sono passati 2 mesi da quel giorno, da quel transfer e vedo ancora nitida quella "stellina" che nel monitor viene rilasciata dentro di me.

Le malattie dei bambini

Quando si cerca un figlio sappiamo bene quali

sono i dubbi e speranze, tutto il circo che gira intorno a questa ricerca impazzita.

Chi come noi ha avuto un figlio grazie alla donazione di gameti, avrà altre cose in più a cui pensare, perché continua a pesare sulla testa di nostro figlio la non conoscenza del 50% del suo patrimonio genetico. Se sembra una cosa da poco conto, realmente non lo è, cioè: già prima che il bambino nasca dobbiamo mettere bene in chiaro con qualsiasi tipo di medico che il bambino che portiamo in grembo è figlio di una fecondazione eterologa.

Il bimbo nasce, cresce e tutti i medici con cui avrà a che fare dovranno/vorranno sapere quali sono le sue origini: origini che neanche noi sappiamo per certo ma non ce ne preoccupiamo, perché non è il sangue quello che conta, non è realmente il suo DNA che ce lo fa sentire più o meno nostro. Siamo sereni, perché chi ha donato i gameti è stato rivoltato come un calzino, è stato sottoposto a molti screening, proprio per non incappare in problematiche mediche. Il donatore della coppia, riceve "lo stesso trattamento", proprio perché la compatibilità deve essere sicura e senza macchia.

Il numero 4

 

Io ci credo al destino e credo anche nelle coincidenze; anche se stavolta qualcosa ho fatto finta di non vederla, ma insomma, mica deve coincidere proprio tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto vero?

Facciamo un passo indietro di più di un mese.

Ci siamo preparati al transfer psicologicamente, fisicamente, con le eco e le medicine, con l'alimentazione, con l'organizzazione giornaliera... E quindi non è un caso se il transfer sarà proprio il giorno quando, tre anni fa, ho scoperto le beta positive del nostro piccolo... però si sa, la vita ci mette alla prova e ci fa gli scherzetti. E allora... Il giorno prima vado al lavoro, mi porta mio marito in anticipo, ci prendiamo un po' di tempo insieme, ma io piena di ormoni mi faccio anche un piantarello e cerco di anestetizzare questo momento che aspetto da tempo. Dopo circa 20 min che lui mi ha lasciata, ricevo una sua chiamata "ho avuto un incidente con il motorino, sto bene ma sto aspettando l'ambulanza". Panico. Quella lacrime che stavo trattenendo diventano un fiume in piena. Sono tutto il giorno a lavoro tenendo i contatti con mio cognato e mio padre, che ricevevano aggiornamenti via SMS.

La disperazione nel pensare al giorno dopo, al nostro momento magico (mio marito niente di super grave) a quello che avremmo voluto/dovuto passare... Spalla rotta (da fare accertamenti), cuore rattoppato, niente sonno e tante occhiaie, la mattina seguente ci dirigiamo con il taxi in clinica.

Socialità

Questa estate, il nostro cucciolo ha fatto passi da gigante: sempre più vocabolario, si comporta da bimbo grande, ha

imparato a giocare con gli altri bimbi.

Nonostante a noi adulti sembri così semplice e immediata come cosa, interagire faccia a faccia con un altro bimbo (cioè senza litigarsi i giochi, senza stare vicini ma facendo le cose da soli) richiede tempo. Ed io sono contenta, perché sembra che finalmente sia arrivato il tempo/momento giusto.

Attorno ai due anni i bambini iniziano ad essere attratti dai coetanei e dai bambini più grandi, infatti iniziano brevi interazioni con gli altri: i piccoli si guardano, si prendono i giochi l’uno dalle mani dell’altro; il loro rapportarsi agli altri bambini non prevede un progetto di gioco comune, ma si tratta di scambi brevi e fugaci. È verso i tre anni che i bambini iniziano a giocare insieme agli altri, soprattutto in quello che si chiama "gioco parallelo".

Abbiamo scelto di mandare lo scorso anno il nostro bimbo al nido, perché frequentare i coetanei è importante fin da piccoli - e non avendo amichetti vicini, ci è sembrata una buona soluzione anche per questo!

E così, dopo mille corse in riva al mare insieme a Sofia, cercando di costruire un gran castello di sabbia; dopo troppi calci alla palla insieme a Leonardo ed altre monellerie varie, ecco che torna il momento della scuola: quale miglior occasione per crescere ancora, avere un confronto con coetanei (e non solo), sentirsi parte di un gruppo etc?

Nuove emozioni, nuovi amichetti ma tanta voglia di tornare a giocare nello spazio che lo ha coccolato e accolto lo scorso anno.

Vedremo piccoli passi/cambiamenti, che poi diventeranno il nuovo modo di essere, di pensare e di agire del nostro bambino.

E noi, pronto a sostenerlo, a tendergli la mano per non fargli perdere l'equilibrio... ad insegnargli le cose più semplici ed importanti della vita.

A piccoli passi, un giorno per volta, cresce e noi con lui!

La tua favola


E tu lo sai come si fanno i bambini? I bambini nascono grazie agli ovetti della mamma e ai semini del papà.
Questa è la storia di un ovetto speciale, che ha fatto un viaggio molto lungo, molto lungo anche nel cuore della sua mamma e del suo papà.
C'erano una volta due ragazzi che erano davvero tanto innamorati; questi ragazzi stanno insieme, decidono di sposarsi e poi decidono di allargare la famiglia ed avere un bambino.
Ci provavano e ci provavano, ma per quanto ci provassero, questo bambino proprio non voleva rimanere; quando la mamma rimaneva incinta, il bambino poi se ne andava in cielo.
Così dopo che avevano provato per tanto tempo e avevano utilizzato anche la scienza, la mamma ed il papà sono tornati dal dottor A.

Pensando alla paura


Ultimamente, mi sono accorta che sono diventata "più paurosa" o meglio, su certi argomenti, mi sento più "spaventata".

Sarà che avere un piccolo a carico, è un impegno a 360 gradi, specialmente dal punto di vista emotivo. Questa estate abbiamo avuto due lutti importanti in famiglia, quindi forse per questo, inizio a pensare "e se a mio marito succedesse qualcosa?" oppure "se a me succedesse qualcosa?"

Magrezza


Ultimamente sto soffrendo molto sul tema corpo/peso. È un continuo "Come sei magra. Ma mangi?! Ma sei anoressica? Sei sicura di stare bene?" e anche se sorrido, è una cosa che andando avanti nel tempo, mi infastidisce molto.
È come quando dicono "ma come sei ingrassata!!". Ecco, pensiamo che anche al contrario può essere considerato un insulto. Solo che tutti vorrebbero essere magri, quindi per la maggior parte delle persone, fare questo tipo di commento, è quasi un complimento.
Sono sempre stata magra. Sono nata piccola, non sono tanto alta e di peso, non ho mai superato una certa soglia. Neanche in gravidanza sono riuscita ad avere quella forma pienotta che sognavo, ma a parte la panciona, ho arrotondato giusto un po' le guance!

Baby in viaggio

Io sono pessima a fare le valigie, è un continuo 

"non si sa mai, potrebbe servire". Con l'arrivo di un bambino, le esigenze e necessità di viaggio cambiano. E allora, sto imparando che "less Is more", ovvero, meglio poco che tanto - al massimo mi concedo un po' di shopping!! Ahaha!

Sono sempre stata super brava a scrivere liste, ma poi ho comunque sempre fatto un macello e anche con il piccolo, inizio molto tempo prima a scrivere il necessario (metto un foglio attaccato all'armadio), per non perdermi nulla. Mettiamoci l'anima in pace, se la valigia (o automobile) non sarà stracarica, poco ci manca.

Dolci sonni


Mi piace guardare i miei ometti mentre dormono. Credo che sia uno dei momenti che preferisco. Ne passano tanto di tempo insieme, mentre giocano, mentre si coccolano, mentre si lavano i denti, mentre il papà lo cambia ma, vederli dormire insieme anche se non interagiscono, mi sembra una cosa meravigliosa.
Nella penombra della stanza, quando il piccolo si ruba una porzione del lettone, li vedo lì nella stessa posizione, può essere entrambi a pancia in su o entrambi appoggiati da un lato, lo stesso lato.

I nonni

In questi giorni, più volte ho dovuto mettermi d'accordo con i nonni, per organizzarmi e

lasciare il piccolo durante il lavoro o altri impegni. Non sempre lo faccio a cuor leggero, perché so che possono essere impegnati o addirittura rinunciare a qualcosa per "colpa mia".

Ma diciamocelo: i nonni sono una grande risorsa, hanno fatto la loro parte come genitori e adesso hanno del tempo a disposizione per seguire i nipoti!!

Abbiamo la fortuna di poter contare sui nonni: i miei genitori sono un po' più disponibili perché sono un po' più giovani e riescono anche ad incastrare altri impegni, mentre i suoceri, sono dei nonni attenti e simpatici, ma non ci aiutano molto nella gestione (sono un po' più anziani ed hanno obiettivamente alcune difficoltà).

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